martedì 20 gennaio 2015

Le siamesi


In genere “le siamesi” sono quel tipo di signore sulla settantina che fanno la spesa sempre in coppia,  l’una avvinghiata all'altra come due gemelle siamesi appunto. Una di solito ha in mano la lista della spesa mentre l’altra regge il cestino di plastica o, nel peggiore dei casi, spinge il carrello.
Se te le ritrovi davanti in reparto o in corsia sei finito.



In pratica le siamesi si muovono in perfetta sintonia e mentre quella dotata di occhiali legge il prossimo articolo da acquistare sul foglietto a quadretti l’altra allunga il braccio e lo ripone nel cestino. Detto così sembra una cosa meccanica, assolutamente veloce, ma non lo è affatto. Il loro essere allo stesso tempo anziane e siamesi rende difficoltoso il coordinamento dei movimenti, il quale molto spesso deve essere accompagnato dalla chiacchiera di circostanza. Le siamesi non fanno mai niente in silenzio e si muovono con difficoltà come se avessero la testa sotto al casco della parrucchiera.

Chi gli sta dietro inizialmente porta pazienza e cerca di assecondarne i movimenti cercando di tanto in tanto il pertugio giusto per il sorpasso. Operazione tra le più difficili e pericolose, perché la siamese che regge il cestino sferra certi colpi alle ginocchia che fanno saltare menischi e a volte intere articolazioni.
Ne ho visti parecchi agonizzanti ai piedi degli scaffali, uomini perlopiù, gente con due spalle così! Gente che fa lavori pesanti, gente che ogni giorno rischia la propria incolumità  in equilibrio sulle impalcature o sui tetti delle case e che invece, guarda un po’ la vita..., finisce invece al tappeto per via di una siamese.

Ieri sera al supermercato mi è giusto capitata una coppia di siamesi.
Una era bionda e l’altra era mora. Si muovevano come si muoverebbero le veline di striscia a settantanni e cioè a scatti, come prese dalle convulsioni. Il fatto che mancasse la base musicale mi ha fatto pensare a due persone torturate con le scariche elettriche, non so se rendo bene l’idea. Comunque, ero al reparto ortofrutta con queste due davanti e non sapevo come fare, non sapevo se arrischiarmi nel sorpasso o restarmene dietro buono buonino.
Il fatto è che sembravano avermi clonato la lista della spesa. Mi sono state davanti fin dall'inizio: arance, banane, limoni, carote... Ogni volta che mi sembrava di poterle anticipare ecco che cambiavano traiettoria e finivano davanti alla frutta che volevo.
Il bello è che sorpassarle sembra facile, sembra un gioco da ragazzi, ma è come in quei  giochi anni ottanta dove si tratta di saltare qualcosa di talmente lento, di talmente facile e scontato che alla fine ci vai addosso per l’impazienza di vederlo arrivare, d’aspettare il momento propizio.

Così sono rimasto tranquillo al mio posto per tutto il tempo ma davanti alla pesa ho avuto l’intuizione giusta. Mi sono avvicinato alle siamesi da dietro e ho detto: “Buonasera signora!” e così facendo le ho mandate in tilt. Le due teste non sapevano da che parte girarsi e hanno perso coordinazione.
C’è stato un naso contro naso ed è partita la baruffa: “Sta’ tenta!” ho sentito dire alla bionda. “Sta’ tenta tì!” ho sentito rispondere alla mora.
Cosicché mi ci sono infilato in mezzo e sono passato avanti bello come il sole: non immaginavo che avrei beccato altre due siamesi al reparto latticini!

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