martedì 19 maggio 2015

Il cous-cous


Tempo fa ho messo in vendita su internet una vecchia macchina da cucire e poi, complice il fatto che nessuno s’è mai fatto avanti, me ne sono completamente scordato. 
Fino a ieri sera.
Ieri sera, ore sette e trenta spaccate, ero ai fornelli alle prese col primo cous-cous della mia vita. Stavo facendo soffriggere il peperoncino, saltando le verdure, aspettando che l’acqua bollisse e contemporaneamente leggendo una ricetta online dal tablet, pericolosamente acceso a pochi centimetri dalle padelle roventi. 
I bambini intanto giocavano a su e giù con l’audio della tele e nelle pause si davano delle belle “telecomandate” tipo clava/uomo delle caverne sulla testa da bravi fratellini, mentre la governante, che non ho mai avuto e mai avrò, era fuori a sbrigare delle importanti commissioni in paese...

giovedì 7 maggio 2015

Cose mie


E’ domenica mattina e sto stendendo il bucato in balcone alla faccia del cielo che minaccia ritorsioni d’acqua e delle montagne che piagnucolano da lontano come due vecchie zitelle a un matrimonio.
Più che altro cerco di convincere me stesso che non pioverà da lì a due minuti e che almeno le lenzuola avranno il tempo di asciugarsi approfittando del vento che soffia sulla città come se fosse la sua torta di compleanno.
Ad ogni capo che appendo al filo mi par di sentire una sghignazzata da parte dei vicini che se non altro hanno il buongusto di non farsi vedere e rimanersene sigillati nei loro sarcofagi di calcestruzzo colorato.
Io comunque rispondo loro tirando su col naso, perché l’allergia ha deciso che se deve piovere, pioverà anche dai miei occhi che son più scuri del cielo e qualche fulminata ogni tanto la sanno anche dare.
Fintanto che le apro e le chiudo provo per le mollette una sorta di fratellanza e mi diverto a dar loro dei nomi che ricorderò soltanto in caso di morte eroica come quella di Maria Pia, che poveretta non ci ha pensato due volte a buttarsi sulla rampa del garage, appresso a quel calzino spaiato che appare e riappare a piacimento come un fantasma.