mercoledì 25 marzo 2015

Il sabotatore



Per accedere alla corsia delle uova di Pasqua ci vorrebbero gli occhiali da saldatore. Tutta quella carta argentata, tutto quell’oro, tutti quei nastri colorati che catturano la luce dai neon e te la sparano negli occhi: è roba da discoteca, non certo da supermercato. Io sono lì che mi sfrego gli occhi da un buon dieci minuti cercando tra i tanti l’uovo giusto per i miei pargoletti: cioccolata di qualità, sorpresa decente e prezzo accessibile, in pratica è un miraggio ed io mi sto giocando la vista per sempre.

Poi d’un tratto proprio quando mi son deciso per l’uovo delle Tartarughe ninja ecco che qualcosa mi sovrasta, un’ombra si allunga su di me e sugli scaffali annullando il potere catarifrangente delle uova. Mi volto subito e vedo un omaccione con i baffi che mi supera in altezza di una spanna. Indossa dei pantaloni larghi, una t-shirt e un gilet completamente blu. In testa ha un cappellino a visiera sempre di colore blu ma con uno stemma giallo in rilievo. E’ armato di pistola e sfollagente.
E’ il guardiano di turno al supermercato.
“Salve” gli dico.
“Salve” mi fa lui senza schiodarsi di mezzo millimetro dalle mie spalle.
Il suo alito al gusto tic-tac arancia mischiato al dopobarba Denim agisce su di me come un potente narcotico. Torno a guardare inebetito le uova cercando di dissimulare il disagio ma non ce la faccio.


“Serve qualcosa?” domando e intanto mi guardo attorno curioso.
“Niente, soltanto volevo sapere se lo vuol prendere quell’uovo oppure no”
“Pensavo di prenderlo. Perché lo vuole lei?”
“No, no” risponde il guardiano: “Allora glielo metto nel carrello”
“Addirittura... E perché mai dovrebbe?” chiedo stupito e anche un po’ spaventato.
“Così, per precauzione” fa lui guardandomi dritto negli occhi.
Allora inizio a bollire dentro. I nervi cominciano a montare a neve come gli albumi delle torte.
“Facciamo invece che lo lascio dov’è, ok?”
Lui non dice niente, ma neanche si sposta. Resta lì, minaccioso.
“Insomma, si può sapere cosa vuole da me?” chiedo rosso in viso.
“Ehi bello, fai poco il gallo” mi attacca il guardiano: “Ti hanno visto dalle telecamere che palpi tutte le uova. Sono giorni che ti tengono d’occhio: sei quello della concorrenza, quello che vien qua dentro a spaccare le uova... Ma non certo quando ci sono io di servizio!”

Lo guardo sbigottito e non so che dire: mi verrebbe da scappare a gambe levate ma equivarrebbe ad una ammissione di colpa.

“Quindi caro, ti consiglio ti prendere su quel dannato uovo di tartaruga e filare alla svelta...”
“Altrimenti?” mi sento dire terrorizzato.
“Altrimenti ti becchi una denuncia e paghi tutto il resto, tutte le uova che hai rotto”
“Fiuuù-fiuuù, pensavo peggio...” gli dico e quasi scateno la Terza guerra mondiale.
“Ti sembra poco? Vuoi anche una bella raddrizzata?”
“Sono già dritto abbastanza di mio, grazie” gli rispondo e devo avere la faccia di quello che vuol buscarle davvero perché il guardiano sembra levitare come un pandoro doppia farcitura.
Mi sembra di sentire già i suoi ceffoni sul viso quando all'improvviso si apre l’interfono e fa capolino una voce femminile piuttosto alterata:
“Mario! Mario! Che fai? Non è quello il sabotatore! Non è quello!!!”.
E facciamo appena in tempo a girarci, io e Mario, che un uomo inizia a correre scaraventando a terra le uova dal lato opposto dello scaffale.
“Cazzo fai Mario? Prendilo! Muoviti Mario!” strilla la donna dall'interfono.
Ma Mario è ancora lì che mi guarda, vede che me la rido sotto ai baffi e per un attimo lo sfiora l’idea di mantenere fede alla promessa: glielo leggo in faccia. Poi invece la spunta il senso del dovere e così alza i tacchi e parte correndo.

Allora io mi volto tranquillo e soddisfatto afferro l’uovo delle Tartarughe ninja dallo scaffale. Peccato che nel farlo ne faccio cadere a terra un paio dei Puffi: nel casino generale mi par di udire distintamente le ossa del Grande Puffo frantumarsi a terra...
Mezzo secondo dopo sono nel parcheggio che ansimo tra due Punto parcheggiate. Ho la lingua fuori di un metro e  mi scappa pure la pipì.
Insomma sembro Lassie appena tornato a casa.

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